Euroschiaffi per la Meloni -Il Premier Giorgia Meloni ha già avuto modo di constatare come sarà dura l’opposizione in Italia, tanto che il maldestro decreto sui rave party firmato da Matteo Piantedosi sarà cambiato e ammorbidito dopo l’enorme ondata di critiche che la sinistra ha mosso, segno che la macchina mediatica dell’opposizione è in grado di fare molto male all’operatore del governo e che non basta avere la maggioranza in parlamento per governare.
Oltre che sul fronte interno Giorgia Meloni dovrà vedersela anche con quelli che sembrano alleati, ma dai quali è bene guardarsi.
Ursula il muro
La Meloni è andata nella giornata di ieri per la prima volta da premier in Europa, quella delle tecnocrazie di Bruxelles, di cui lei quasi sempre, almeno a parole , si è fatta paladina del cambiamento. Che tipo di premier, invece, si presenterà a Bruxelles, lo vedremo presto.
Sappiamo già che tipo di leader dovrà fronteggiare, ovvero la Von Der Leyen, che come un novello muro di Berlino sarà pronta a respingere qualsivoglia tentativo di sedizione da parte dei “sudditi” alla corte dell’unione europea.
ONG, PNR e caro bollette
Lo scontro è già aperto; c’è una nave ONG battente bandiera tedesca con dei minori a bordo; per i tedeschi di competenza italiana, per la Meloni di giurisdizione tedesca. Ci sono da aumentare i fondi del PNR per l’Italia, ma la Germania non sembra sia d’accordo, c’è il piano contro il caro bollette dove i tedeschi sono nettamente in vantaggio sul Belpaese. Gli argomenti sono molti e delicati, il governo tedesco c’è ed è capofila dei paesi che vedono l’Italia e gli altri paesi mediterranei come fumo negli occhi.
Saprà la Meloni fare l’interesse nazionale? Ragionevolmente no, poiché non è che una riedizione di quello precedente guidato da Mario Draghi, tutto incentrato sulla volontà di compiacere ad ogni costo l’establishment, piuttosto che sulla possibilità di perseguire gli interessi dei cittadini, presto alle prese con una crisi senza precedenti.