La Germania mette i bastoni tra le ruote alla Meloni -In Germania, a proposito dell’insediamento del nuovo governo Meloni a Roma, il Ministro delle Finanze, il liberale Lindner, non ha mancato di mettere le mani avanti precisando il “No” tedesco a nuove emissioni di debito comune.
Fin qui nulla di nuovo, visto che Lindner ripete la posizione tradizionale tedesca in materia e, tanto più, la posizione tipica del suo partito, l’FDP, ovvero il partito liberale tedesco noto per le sue posizioni rigoriste.
La sudditanza italiana
Ciò che invece suscita, o dovrebbe suscitare, interesse e stupore, è che possa essere nelle mire di un governo teoricamente sbilanciato a destra, teoricamente di “patrioti”, andare a Bruxelles, col cappello in mano, a chiedere più soldi dal budget dell’Unione Europea. Questo perché in primo luogo è sostanzialmente lo stesso approccio che avevano i governi precedenti capitanati da Draghi, Conte e Monti.
I favori europei costano
In secondo luogo, perché, a meno che non si voglia credere di vivere nei paesi dei balocchi, ogni concessione ha un prezzo (economico e non solo). Tralasciando i bizantinismi finanziari degli strumenti comunitari e di quel calderone multiforme che è il budget della UE, si può senz’altro identificare un chiaro prezzo politico per ogni euro che viene concesso da Bruxelles ad uno Stato Membro. Ogni euro è speso in cambio di una cessione di sovranità, di nuove competenze cedute dal Governo di Roma, alla Commissione di Bruxelles. Una maggioranza e un governo di “patrioti” che critichi l’Europa “perché non ci dà abbastanza” è quantomai singolare.
Cambiare rotta è possibile
Un governo di veri patrioti dovrebbe smettere con questa ignobile questua di denari che continuamente si fa oltralpe. I tedeschi vogliono che i propri soldi si spendano solo in Germania e fanno benissimo ad agire in maniera informata prevalentemente al proprio interesse nazionale. Semplicemente dovremmo farlo anche noi: smette di elemosinare aiuti e pretendere di riavere indietro la nostra libertà. Non vogliamo che l’Italia diventi una regione meramente sussidiata dal Nord Europa – da esso politicamente dipendente – vogliamo che l’Italia possa liberarsi da tutti i vincoli e le restrizioni in cui la gabbia della UE l’hanno ristretta per oltre 20 anni.
Filippo Deidda