La luce è appena al di là delle Alpi: l’FPO incaricata di formare il nuovo governo – La destra radicale austriaca marcia verso la leadership governativa: Fpö – Partito della libertà austriaco, guidato da Herbert Kickl – ha ricevuto il mandato per formare un nuovo governo, il primo di destra radicale dalla Seconda Guerra Mondiale, che potrebbe vedere la luce a breve, se Kickl riuscirà nell’impresa affidatagli dal Presidente Van der Bellen.
Vanificati i tentativi di formare un nuovo governo senza la partecipazione di Fpö, come avrebbero desiderato i partiti di centro e di sinistra, si profila all’orizzonte una possibile compagine di governo con a capo la destra radicale in collaborazione con i conservatori, consci che nuove elezioni favorirebbero proprio la destra radicale che si rafforzerebbe ulteriormente.
Un programma radicale
Il programma elettorale di Fpö evidenzia alcuni punti focali che l’avvicinano all’Ungheria di Orban e agli altri paesi a guida nazionalista:
– espulsione e rimpatrio degli stranieri non invitati, rigido controllo delle frontiere e sospensione del diritto di asilo in forza di una legge di emergenza, evidenziando – se ancora ce ne fosse bisogno – il grave problema “immigrazione incontrollata” che affligge il paese e la stessa Europa;
– fine delle sanzioni contro la Russia, rivelatesi altamente penalizzanti per i promotori piuttosto che per il destinatario e ridimensionamento se non annullamento degli aiuti militari occidentali all’Ucraina, prospettando anche l’uscita dalla European Sky Shield Initiative, progetto di difesa missilistica lanciato dalla Germania;
– il ritorno di alcuni poteri in forza al governo nazionale piuttosto che a quello di Bruxelles.
Il blocco sovranista si allarga
Tre punti chiave che farebbero dell’Austria un altro pezzo del puzzle che sposta gli equilibri europei verso Est. I movimenti appartenenti alla destra radicale europea si stanno rafforzando – vedi Germania e Romania – segno che l’Europa e i popoli autoctoni si stanno risvegliando dal torpore delle soporifere promesse dell’Unione.
L’auspicio per l’Italia – perché questo a noi interessa – è che anche la destre radicali si uniscano al fine di raccogliere il voto di chi, deluso da destra a sinistra, dalle squallide promesse da mercante, dagli abusi contro l’Italia e gli italiani, incontri finalmente una forza politica nazionale e nazionalista.
Non si può più prescindere dall’unione di tutte le forze realmente nazionaliste italiane – non di pura facciata come si è rivelata la compagine di governo – se l’obbiettivo del voto è salvare la Nazione. Questo fu l’auspicio di chi – al pari di chi scrive – aveva indicato in questa via la sola salvezza già al tempo delle ultime elezioni politiche, viceversa non resterebbe che paralizzare il Paese con una totale astinenza dal voto al prossimo giro di giostra, cosa per alcuni inutile, ma mai messa in pratica.
Provare per credere.
Cristian Borghetti