La foto dello scandalo- Basta un Tweet di Pierluigi Bersani a scatenare l’inferno per far rimuovere la foto di Benito Mussolini da Palazzo Piacentini, sede del Ministero dello Sviluppo Economico.
Per celebrarne i 90 anni dell’istituzione, una galleria fotografica ha visto l’esposizione di tutti i Ministri che ne hanno occupato lo scranno, tra questi anche Benito Mussolini, che fu il primo Ministro delle Corporazioni.
Tale Luigi Bersani lancia una damnatio memoriae, tipica della sinistra italiana, cui ha dato man forte Fratoianni dichiarando di non voler comparire accanto allo statista del Ventennio.
Il Tweet di Bersani
Probabilmente l’ego di taluni personaggini delle politica italiana è leggermente sovrastimato. Avuta notizia della presenza sulla parete della foto del Duce, Bersani si è così espresso sui social: “In caso di conferma – della posa di Mussolini – chiedo cortesemente di essere esentato e che la mia foto sia rimossa”. Cosa buona e giusta: faccia rimuovere la sua fotografia se non gradisce il vicinato, certo è che non si può per questione d’importanza storica, omettere la presenza di uno statista del calibro di Mussolini per far posto al Ministro in carica tra il 2006 e il 2008, durante il governo Prodi, passato alla storia per aver cancellato il costo di 5 euro di ricarica per la telefonia mobile.
La Russa getta benzina sul fuoco
Alla minaccia di Bersani ha risposto il neo Presidente del Senato, Ignazio La Russa – che, non hai mai nascosto o rinnegato le sue idee – bollando lo sproloquio di Bersani come “Cancel Culture”. La Russa ricorda che la foto del Duce è affissa anche al Ministero della Difesa e il nome di Benito Mussolini campeggia al Foro italico. Si dovrebbe procedere alla rimozione?
Anche no! Boicottaggio storico, ostracismo, caccia alle streghe: la strategia della sinistra affonda le radici nell’ormai lontano dopoguerra. Le prese di posizione in ambienti sindacali, Cgil in testa, parlano di “un inquietante fatto”, definendolo “gravissimo” e deplorevole”. Il sindacato pretende chiarezza e dichiara di non tollerare possibilità alcuna di resuscitare fenomeni di apologia fascista, denunciando chiunque possa macchiarsi di reati, fosse anche un Ministro della Repubblica”.
Giorgetti smorza i toni
Giancarlo Giorgetti, esponente di punta della Lega e papabile inquilino di Palazzo Piacentini – inaugurato dal Duce nel 1932 – ha dichiarato che la foto di Mussolini sarà rimossa per evitare polemiche e strumentalizzazioni, ennesimo adeguamento ai capricci ideologici della sinistra. La storia – quella vera – non si cancella togliendo fotografie dalle pareti, così come non si abdica a niente a nessuno per compiacere i disgustosi appetiti di chi copre monumenti o imbratta opere d’arte. Stessa risma, stessa supponenza, stessa feccia ideologica. La decenza, signor Fratoianni vi impone di tacere e fare mea culpa, per quanto la sinistra ha fatto contro l’Italia e non ha fatto per gli italiani.
Giustino D’Uva