Università di Roma e il gender per bambini
Laboratorio per bambini trans, l’ultima follia progressista arriva da Roma, evento organizzato dal dipartimento Scienza della Formazione dell’Università Roma Tre.
Quella Roma che una volta era dei Cesari, poi dei Papi e che ora diventa teatrino di certi spettacoli voluti dalla lobby LGBT.
Come sostiene anche Pro Vita, la sola presenza dell’asterisco neutrale fa inorridire, se non altro per aver così vilipeso la lingua italiana.
Le inopportune attenzioni della lobby LGBT ai più piccoli
Ma ancora di più fa ribrezzo questa iniziativa che sa solo di propaganda, installando nelle menti più fragili, quelle dei bambini, un’ideologia malata e perversa che finge di esaltare l’individuo quando in realtà lo distrugge, sradicandone ogni identità e caratteristica.
Stupisce infine che il comitato etico abbia dato via libera a questa iniziativa quantomeno discutibile: viviamo in un mondo che censura le normali parolacce o, peggio, i pensieri non ortodossi, mentre inculcare nelle menti dei bambini concetti del genere viene visto come una conquista.
In un mondo normale, nessuno insegna ai maschi ad essere maschi e alle femmine ad essere femmine, lo si è e basta. Qui invece si vuole dire che si può essere ciò che si vuole, andando contro il proprio stesso essere.
E chiamano tutto ciò progresso.
Le reazioni del governo
Il commento del Vice Presidente della Camera Rampelli:
Siamo alla follia ideologica, per di più finanziata con i soldi pubblici del PNRR. La nostra condanna è totale e assoluta. Liberiamo scuola e università dalle insidie rappresentate da un manipolo di esaltati con i neuroni bruciati dell’ideologia gender. Degenerazione che cerca d’insinuarsi nel percorso formativo di una creatura grazie alla sinistra: bambini e ragazzi non sono più scolari e studenti ma cavie su cui sperimentare astrazioni che alla lunga creeranno disagi psicologici gravi. Il fatto che questa vergogna venga finanziata con i soldi dei cittadini è intollerabile.
Il fronte cattolico contro l’iniziativa
Il mondo ProLife si mobilita con una petizione nazionale per richiedere l’annullamento dell’iniziativa.
Il Presidente di ProVita&Famiglia Onlus, Antonio Brandi, commenta come segue:
Stiamo lanciando una petizione nazionale per chiedere al Rettore di Roma Tre Massimiliano Fiorucci, che è anche Presidente Nazionale della Società Italiana di Pedagogia, di annullare immediatamente questa iniziativa ideologica che coinvolge minori al di fuori di qualsiasi contesto scientifico condiviso.
Entrambi i soggetti promotori del laboratorio, Michela Mariotto e Maric Martin Lorusso, risultano direttamente collegati all’associazione “GenderLens”, un gruppo di attivisti politici impegnati per il riconoscimento dell’identità di genere fluida, “creativa” e “trans” dei bambini sin dall’infanzia.
Abbiamo inviato al Rettore Fiorucci una PEC con la richiesta urgente di chiarimenti: in cosa consiste il laboratorio approvato? Quali “strumenti ludico-creativi” saranno usati? Quali fonti scientifiche sono state portate a sostegno dell’iniziativa e visionate dal Comitato Etico? Sono state erogate risorse pubbliche per la sua realizzazione? Di quale entità? Il Comitato Etico è stato informato dell’attivismo politico che i promotori del progetto svolgono sugli stessi temi della loro ricerca? Domande a cui pretendiamo risposte chiare dall’Università, anche considerato il fatto che la ricerca universitaria è finanziata con milioni di euro di fondi pubblici, soldi dei cittadini italiani.
Contestualmente, chiediamo anche al Ministro dell’Università Anna Maria Bernini di approfondire la vicenda per verificare che il progetto approvato da Roma Tre sia in linea con i requisiti e i limiti fissati dal bando all’interno del quale l’iniziativa è stata organizzata.
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