Vannacci: “La sveglia ha suonato”
Del pensiero di Vannacci condivido tutto, e non perché siamo commilitoni ma perché parla il linguaggio dei nostri nonni e padri, quegli italiani che hanno fatto grande l’Italia con poche parole sincere, tanta buona volontà, e tanta devozione per la Patria, espressa con quel verso icastico che tutto dice di essa: “certezza di campo, di are, di tetto, di sepoltura”.
È quel linguaggio che dobbiamo recuperare ed è il pensiero dei nostri nonni e padri che dobbiamo affermare e Vannacci (mi sembra di recargli un affronto non chiamandolo Roberto ma il momento lo richiede) ci invita a questo.
Il post su Facebook
Ha detto bene il Filo (Fabio Filomeni, presidente del comitato mondo al contrario) nel suo post su fb: Il libro del Generale Incursore e onorevole, ha suonato come una sveglia e una maggioranza assopita (quasi disperata) di italiani si è svegliata e si è ritrovata nella stessa situazione del coro dell’Adelchi: “Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti, dai boschi, dall’arse fucine stridenti, dai solchi bagnati di servo sudor, un volgo disperso repente si desta; intende l’orecchio, solleva la testa percosso da novo crescente romor“.
inutile chiedermi il perché aprioristicamente la chiamo maggioranza, risponderei: perché gli italiani sono in maggioranza uomini dabbene, patrioti, insofferenti alla new age e ai pensieri farlocchi che ha generato e che stanno imperversando adesso con il pensiero woke, con i movimenti LGBT+ e tutta una serie di capricciose facezie).
La Verità
Adesso quella maggioranza, prima dispersa (perché ha rifiutato l’irreggimentazione ordita dalla stampa di sx), si sta coagulando intorno a una persona che, con i suoi limiti umani, è la miglior espressione della Patria (quella in armi) e che, per di più, è usa dire senza timore la VERITÀ.
La verità preconizzata da Gesù per cui “sia il tuo si un SI e il tuo no un NO, il resto viene dal demonio”.
E quella verità l’ha affermata anche a discapito della propria carriera per tutelare i suoi uomini applicando quella che non tutti i soldati hanno il coraggio di applicare: la “pia disobbedienza” a fronte di ordini sbagliati.
Parafrasando qua e là, di fronte al titolo di un libro di Primo Levi, “Se questo è un uomo” io affermo: “Questo è un italiano!” e dico “stringiamoci a coorte” intorno a lui.
Italia in piedi bandiere al vento!
Riprendiamoci storia, tradizione, cultura e religione, la verità non è relativa, la verità siamo noi uomini e donne d’Italia con quel carico di civiltà di ben 2000 anni che ci portiamo sulle spalle.
Col. Corrado Corradi
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