USA: duello TV, disastro Biden, in arrivo un cambio in corsa?
Questa notte negli USA è andato in onda il confronto televisivo tra i due maggiori candidati, Donald Trump e Joe Biden.
Per le elezioni USA si tratta di un confronto fondamentale per poter valutare l’energia e la capacità di “tenere il palco” del futuro presidente.
Importante sottolineare come questo confronto televisivo non serva all’elettore medio per conoscere i programmi o le proposte del candidato quanto per valutarne la sua “energia vitale” e la capacità di apparire brillante e fattivo.
Il presidente in carica Biden non poteva fare di peggio: è apparso appannato, stanco, confuso e in alcuni casi ha dato risposte contradditorie facendo anche clamorose gaffe dicendo: abbiamo sconfitto il Medicare (si tratta del programma di assistenza sanitario per gli anziani) invece che “abbiamo sconfitto il COVID”.
Peggio di così non poteva fare
Anche quando non parlava Biden appariva confuso, fuori posto e totalmente fuori fase e anche questo è un errore perchè la macchina mediatica USA in maniera monomaniacale analizza ogni singolo frame del confronto per trarne delle conclusioni.
Per esempio consigliamo la visione di questo video, andato in onda subito dopo il confronto televisivo: https://www.youtube.com/watch?v=3SJr44m-w1Y
Il dibattito televisivo per inciso è stato programmato ad uso e consumo di Biden (tipicamente il primo dibattivo viene fatto dopo l’estate e non prima) e le regole di ingaggio sono state fatte apposta per imbrigliare lo strabordante Trump – ad esempio con i microfoni spenti durante l’intervento della controparte e minuti contingentati per domande e risposte.
Serata di relax per Trump
Queste regole alla fine hanno favorito e di parecchio Donald che è apparso in forma smagliante rispetto ai farfugli sconnessi del presidente.
Biden non è riuscito neanche ad affondare il colpo sull’aborto – uno dei temi cari all’elettorato e sul quale Trump tentenna dovendosi destreggiare tra le diverse sesibilità dell’elettorato repubblicano – andandosi ad incastrare sulle violenze sessuali ai danni degli immigrati.
Neanche alla domanda sulla propria età Biden è stato in grado di dare una risposta soddisfacente.
Che succede adesso
In casa democratica serpeggia il panico: per come sono fatte le regole del partito solo Biden stesso può fare un passo indietro rinunciando alla nomination. Verranno dunque fatte enormi pressioni sul presidente per farlo desistere dall’accettare l’incarico ma non è detto che Biden accetti.
Se Biden nonostante tutto decidesse di accettare la nomination non c’è nulla che potrebbe fare il partito per impedirglielo: forse solo un atto deliberato dei delegati dei vari stati potrebbe cambiare lo stato delle cose ma si tratterebbe di un qualcosa di clamoroso.
Nell’eventualità di un cambio in corsa c’è un’unica strada percorribile ed è Kamala Harris ma questo porterebbe un terremoto nel partito perchè si aprirebbe il risiko della nomina del vicepresidente e creerebbe parecchi disagi all’elettorato democratico più moderato.
Basterà comunque attendere pochi giorni: è certo che in casa democratica dovranno prendere una decisione in fretta per evitare il tracollo dei voti.
Matteo Carucci
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