Piccoli Salis crescono: minacce di morte alla preside per una lezione sulle Foibe
Dobbiamo combattere contro la Bestia ritornante: le azioni violente di sinistra, Salis docet, aumentano di numero e intensità.
Chiedetevi perché le squadre del Ventennio agirono con solerzia e violenza contro il comunismo arrembante e capirete cause ed effetti.
Piccoli Salis crescono
Il prototipo del militante di sinistra è lo studente o l’insegnante politicizzato, istruito a non concedere alcuna libertà democratica, ad agire con violenza, basti ricordare il Biennio Rosso a cui solo il Fascismo fu in grado di dare pari ed adeguata risposta.
Signorini: siete poco democratici, ma noi la democrazia la aborriamo totalmente.
L’ultima prodezza intimidatoria è andata in scena in un liceo di Castellammare di Stabia, dove la Preside, rea di aver organizzato un incontro sulle Foibe, è stata additata e schiaffata a testa in giù su un volantino firmato “Azione Antifascista” e “Vox”.
Gli antifa dettano legge
“La scuola deve essere unicamente un luogo di cultura… E c’è bisogno di un attento ascolto…” questa è la voce che si leva dalla sinistra di istituto.
Ed ecco dimostrato il controsenso di una fantapolitica aggressiva, minacciosa, di cancellazione, di distruzione della cultura e della tradizione, di riscrittura della storia come meglio fa comodo.
Se la scuola fosse solo luogo di cultura, questi signorini dovrebbe tacere e imparare anche ciò che meno gli aggrada e non dovrebbero certo alzare il tono fino alla minaccia e alla concretizzazione della stessa.
Così non è, così non è mai stato e di fronte a tanta tracotanza, l’azione deve essere mirata, ferrea, risolutrice.
Abbiamo già qualche idea in proposito…
E meno male che in Italia il problema è il revanscismo Fascista…
Purtroppo, in questo Paese di Fascista è rimasto soltanto tutto il buono ante 1945, il resto che viene da Meloni e compagni solidale con tutto l’arco costituzionale è soltanto spiccia propaganda e azione contro l’Italia e gli italiani.
Cristian Borghetti
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