L’Italia serva perfetta in prima fila contro la Russia
Lo scorso anno l’Italia, questo Governo, ha regalato a Zelensky, tra armi e sovvenzioni, circa 6/7 miliardi di euro.
Giusto per chiarire le proporzioni in relazione alle priorità di interventi di questo governo ricordiamo che, pur non variando in positivo la percentuale di investimenti nella sanità in proporzione al Pil (ed è questo l’unico criterio di valutazione) sempre lo scorso anno alle spese per la sanità sono stati aggiunti solo 3 miliardi anche per le famigerate ed incivili “liste di attesa”.
Abbiamo contezza del fiume di denaro che va a Kiev?
Insomma, Zelensky batte la salute degli italiani 7 a 3.
Sempre nel 2023 la Premier Meloni ha regalato all’Ucraina una “batteria” per la difesa antiaerea SAMP-T, 800 milioni di euro, con relative munizioni in numero imprecisato e segreto, i missili Aster, valore 2 milioni l’uno, contemporaneamente l’Italia stipulava un accordo con la Francia per la produzione di 800 di questi missili, certamente una coincidenza.
Le nostre Forze Armate possedevano 5 di questi sistemi missilistici, essenziali per la difesa del nostro spazio aereo, tre dei quali però a disposizione della NATO, in Kuwait, Romania e Slovacchia uno donato a Zelensky ma colpito e distrutto a gennaio dai russi, per cui uno solo rimane disponibile per la nostra difesa, ovviamente insufficiente, ma, ciò nonostante, rimpiazziamo (probabilmente per ordine NATO) quello distrutto con quello di stanza in Slovacchia.
Il nodo degli armamenti
Della serie: tra proteggere gli italiani o proteggere gli ucraini preferiamo proteggere gli ucraini.
In questi giorni, visto il segreto di Crosetto sulle armi inviate a Kiev, da una affermazione del Ministro della difesa inglese, Shapps, imprudente o sfuggita involontariamente, sorge il dubbio che oltre a Francia e Germania anche l’Italia stia inviando armi “offensive” in Ucraina, in particolare i missili Storm Shadow idonei a colpire direttamente la Russia o la Crimea avendo una gittata di circa 500 Km.
Il Governo Meloni-Crosetto non conferma ma nemmeno smentisce, il che sostanzialmente vale conferma!
Solo per curiosità, questi missili prodotti anche da quella che è ormai la prima azienda europea di armi ovvero la Leonardo, costano circa 2,5 milioni di euro ognuno.
E sempre per dirla col mitico Totò… e noi paghiamo!
L’Italia che ripudia la guerra intanto…
Comunque, il Ministro inglese, forse per spingere la Germania a fornire i suoi “Taurus” a Kiev o per semplice cronaca, afferma: “La Francia, il Regno Unito e l’Italia hanno dimostrato che Taurus, Storm Shadow e Scalp hanno una efficacia devastante” lasciando quindi intendere che queste armi sono già nella disponibilità di Kiev e soprattutto sono già usate sul campo.
Su Analisi Difesa, tra l’altro a conferma di questa ipotesi si cita il sito specializzato “The Aviatonist” che afferma “questa è la prima volta che l’Italia figura tra le nazioni che forniscono questo tipo di missili all’Ucraina: il governo italiano non ha annunciato ufficialmente il trasferimento, mantenendo il solito basso profilo quando si tratta di questioni delicate come donazioni o commesse di armi”.
Infatti l’Italia possiede questi missili da crociera dal 1999 e li ha usati in Libia, oggi li produce anche, e vè da notare come tutti i missili citati sono prodotti dalla MBDA, multinazionale delle armi controllata da Airbus, Bae Sistems e la stessa Leonardo.
A tanto bisogna aggiungere il trattato bilaterale decennale sottoscritto dalla Meloni con Zelenshy poco tempo fa, dove oltre ad una lunga serie di impegni economici, di fornitura di armi, di produzione congiunta in Ucraina di armi, di addestramento in Ucraina da parte del nostro esercito di militari ucraini si parla ad un certo punto di come fronteggiare insieme “future aggressioni” russe e infatti si stabilisce che in caso di nuove aggressioni della Russia all’Ucraina, evidentemente nei prossimi dieci anni, Italia e Ucraina “si consulteranno entro 24 ore per determinare le misure e le opportune misure successive necessarie per contrastare o contenere l’aggressione”.
Patto d’acciaio con gli Ucraini
Pare chiaro senza bisogno di complesse interpretazioni che la Meloni ha impegnato gli italiani, nel caso ad es. che la Russia conquistasse con un attacco massiccio territorio ucraino in tal misura da imporre una resa, a scendere in campo con le nostre forze armate per combattere la Russia.
Insomma, se si aderisce alla tesi, certo discutibile, che più indizi costituiscono una prova si potrebbe trarre la conclusione che questo Governo, anzi la Meloni, fornendo armamento offensivo a Zelensky non ha solo ha tradito la volontà degli italiani ed in particolare dei suoi elettori, ma anche la volontà del Parlamento, della Costituzione e le premesse legislative (solo armi difensive) per gli aiuti in armi all’Ucraina.
Possiamo comprendere che essere la “favorita” tra le colonie USA possa gratificare l’autostima della Premier e dei suoi fedeli, ma non sino al punto di condannare il popolo italiano alla sua auto distruzione.
Il vincolo esterno
Dicevamo prima di “indizi” ma la volontà “autarchica” della Meloni di schierare l’Italia, in prima fila e ad ogni costo, nella guerra degli USA contro la Russia appare chiara, sopratutto incurante del parere e degli interessi degli italiani, da tutta la sua politica, ne sono esempio le sue affermazioni del tipo “l’opinione pubblica non ci interessa, Kiev va sostenuta”.
Aberrante ma ancor più in malafede quando, come sembra, si decide di posticipare la firma del decreto relativo al nono pacchetto di invio armi all’Ucraina a dopo le elezioni europee.
Ovvero la lucida consapevolezza di evitare che gli italiani possano giudicare …Col voto.
Oggi a quegli “indizi” se ne aggiunge uno ancora più significativo, ovvero le recenti dichiarazioni del segretario della NATO e aggiungiamo noi, sostanzialmente portavoce USA, che incita i paesi membri a fornire armi offensive all’Ucraina in grado di colpire la Russia sul suo territorio, tifa insomma per la terza guerra mondiale.
Ovvero, come si direbbe a Bologna, vuole la guerra … Ma col culo degli altri!
Comunque, la Giorgia non si indigna né protesta, una domanda sorge allora spontanea: non sarà che Stoltenberg legittima ex post missili offensivi già inviati?
Allora come non essere d’accordo col Prof. Cardini, quando in tema di leader di governo afferma: “stanno ragionando come i capi di governo del 1914 e del 1939 – alla vigilia delle due guerre- vanno smascherati, dobbiamo impedire questa follia”, ma aggiungiamo, sarebbe ancor più utile sbendare occhi e cervello degli italiani.
Giovanni Preziosa
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