Voglia di terza guerra mondiale: sanno che hanno poco tempo
“Mancano dieci mesi a quelle che sono le elezioni più importanti dell’orbe terraqueo – scrivevo nel febbraio scorso su “Social” – Dieci mesi in cui potrà accadere di tutto. E non solo in America.”
Confermo: “non solo in America”.
Matti e maltempo. Nessun complottismo
E infatti – sarà un caso – l’altro giorno il solito mentecatto ha ridotto in fin di vita il Presidente slovacco Robert Fico, il più filorusso ed anti-ucraino fra i Capi di Stato dell’Unione Europea.
E l’altro giorno – un caso anche quello – una provvidenziale ondata di maltempo sull’Azerbaijan ha fatto precipitare l’elicottero su cui viaggiavano il Primo Ministro e il Ministro degli Esteri dell’Iran.
Iran che – forse non tutti lo ricordano – oltre ad essere il nemico giurato di Israele, è anche il principale alleato di Russia e Cina in Medio Oriente.
E aggiungo un terzo episodio, meno altisonante di quanto non possano apparire attentati ed esplosioni, ma più grave e più suscettibile di sviluppi catastrofici.
Mi riferisco alla dichiarazione del Segretario di Stato USA, Blinken, che ha espressamente autorizzato l’Ucraina ad usare le armi fornite dagli Stati Uniti – fino a questo momento con la clausola di utilizzarle a scopo difensivo – anche per un uso in chiave offensiva contro il territorio russo.
Dichiarazione clamorosa, perché equivale ad ammettere una verità fino a questo momento negata ufficialmente: e cioè che questa guerra sia una guerra degli USA contro la Russia, con l’Ucraina utilizzata soltanto come tramite e condannata alla distruzione.
Corsi e ricorsi
Esattamente come avvenne con l’episodio che diede avvio alla Seconda guerra mondiale nel ’39: la Polonia utilizzata come pretesto dall’Inghilterra per fare la guerra alla Germania, e condannata perciò ad essere invasa (dalla Germania nazista ma anche dalla Russia comunista) ed a venire addirittura cancellata dalla carta geografica.
Ora, non voglio indulgere al complottismo. Sono assolutamente disponibile a credere che si tratti soltanto di tre coincidenze.
E tuttavia comincio ad avvertire un clima pesante, fastidioso, pericoloso, come se qualcuno stesse giocando il tutto per tutto in questi mesi terribili che ci separano dalle elezioni USA. Come se ci si stesse dando da fare per innescare la terza guerra mondiale prima che la possibile vittoria di Trump blocchi il progetto.
L’Europa balla sul ciglio del vulcano
E in Europa i Pierini di turno fanno quello che possono per recare il loro contributo all’agognato conflitto finale: fioccano i gridolini minacciosi, i balbettii bellicosi, i dobbiamo mandare le nostre truppe in Ucraina.
Sono pazzi: non vogliono che Putin vinca, perché sarebbe un dittatore di destra, contrario al massacro green, all’invasione migratoria e al gender LGBTQXYZ, bizzarrìe che lor signori hanno deciso essere i valori dell’Europa.
E a questa loro fobìa ideologica – o forse agli ordini di Wall Street e della City – subordinano tutto quanto: dal nostro stile di vita, dalla nostra sanità, dalle nostre pensioni fino al nostro diritto di evitare l’olocausto nucleare.
Intanto, prima delle elezioni americane, si stanno dando un gran daffare per le elezioni europee o, meglio, per il dopo-elezioni europee.
Il ritorno di Mario Draghi?
Chi dovrà guidare la succursale EU degli USA? Fino a poche settimane fa c’era in pole-position la Von der Leyen, ma adesso la tapina ha qualche problema di troppo: è sotto processo in Belgio per l’affare dei vaccini Pfizer, e voci di corridoio sussurrano che anche nella sua Germania i magistrati stiano cominciando a porsi delle domande.
Ma niente paura: i poteri forti hanno la loro brava carta di riserva: sfumata la candidatura di Miss Pfizer, ecco profilarsi quella di Mister Britannia – Mario Draghi N.D.R.
Ma, scusate, mi rendo conto di essere andato un po’ fuori tema. Al di là dei responsi elettorali e postelettorali, il punto è un altro: il lavorio pro-terza guerra mondiale si fermerà a queste ultime coincidenze? O dobbiamo attendercene delle altre?
Incrociamo le dita.
Michele Rallo
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